Passa ai contenuti principali

Una staffetta per non dimenticare

Il 12 dicembre 1969, una bomba esplose nella Banca Nazionale dell’Agricoltura in Piazza Fontana, a Milano. Il 28 maggio 1974, avvenne lo stesso in Piazza della Loggia, a Brescia, proprio durante una manifestazione antiterrorismo. Una strage ancora più sanguinosa fu quella del 2 agosto 1980, alla stazione di Bologna Centrale. I tre episodi sono emblematici di quella che fu chiamata “strategia della tensione”: impiegare attentati imprevedibili e devastanti per incutere paura nella popolazione e desiderio di misure autoritarie per rafforzare la sicurezza. In particolare, la strage di Piazza Fontana inaugurò gli “anni di piombo”: un periodo di estremizzazione degli scontri politici, fino alla violenza vera e propria. I tre attentati hanno in comune anche l’ispirazione politica di estrema destra, nonché retroscena mai del tutto chiariti, in cui erano coinvolti i servizi segreti italiani. Proprio questa vasta “base dell’iceberg” e la mancanza di luce sui mandanti delle stragi hanno reso urgente il “fare memoria”: ricordare ogni anno quanto avvenuto e il peso che rimane sulla coscienza collettiva. 

I podisti della staffetta "Per non dimenticare" 2022 fanno tappa a Manerbio

            Un modo di farlo è proprio la staffetta podistica “Per non dimenticare”, che unisce annualmente le tre città. Fin dal 1987, Manerbio è una tappa, per interessamento dell’ANPI locale. L’associazione ha anche mantenuto la continuità dell’iniziativa fino ai giorni nostri. Insieme ad essa, hanno firmato l’iniziativa: la Casa della Memoria, il Comune di Brescia, l’Associazione Familiari Caduti Strage di Piazza Loggia, la Provincia di Brescia, la FIVL (Federazione Italiana Volontari della Libertà), la CGIL, la CISL e la UIL. La partecipazione degli atleti è stata garantita dall’AGAP (Associazione Gruppi Amatori Podistici) e dal Coordinamento Staffette Podistiche per Bologna, nonché dal Circolo Dipendenti Comunali di Bologna.

            La sera di domenica 31 luglio 2022, i podisti sono arrivati in Piazza Italia a Manerbio. Ad accoglierli, ovviamente, c’era l’ANPI, insieme all’assessore Fabrizio Bosio e ai consiglieri comunali Giuseppe Migliorati, Nerina Carlotti e Annamaria Bissolotti. Insieme a loro, c’era un gruppo di cittadini interessati all’iniziativa. Per loro e per gli atleti, era stato preparato un rinfresco offerto dal Comune.

            L’arrivo dei podisti è stato un momento allegro come sempre. Sulle maglie, spiccavano i nomi della Diecimiglia del Garda e del Gruppo Podistico di Minerbio (non è un errore di stampa… esiste ed è in provincia di Bologna).

            Dopo i ringraziamenti alle associazioni che hanno garantito il supporto all’iniziativa dal 1987 a oggi, è arrivato il momento conviviale. Il giorno dopo, i podisti di Manerbio hanno raccolto il testimone “per non dimenticare”. E si spera che questa non sia solo una metafora.

 

Pubblicato su Paese Mio Manerbio, N. 183 (settembre 2022), p. 17.

Commenti

Post popolari in questo blog

Letteratura spagnola del XVII secolo

Il Seicento è, anche per la Spagna, il secolo del Barocco. Tipici della letteratura dell'epoca sono il "culteranesimo" (predilezione per termini preziosi e difficili) e il "concettismo" (ricerca di figure retoriche che accostino elementi assai diversi fra loro, suscitando stupore e meraviglia nel lettore). Per liberare il Barocco dall'accusa di artificiosità, si è cercato di distinguere una corrente "culterana", letterariamente corrotta e di contenuti anche immorali, da una corrente "concettista", nutrita dalla grande tradizione intellettuale e morale spagnola. E' vero che il Barocco spagnolo vede, al proprio interno, vivaci polemiche fra autori (come Luis de Gòngora e Francisco de Quevedo) e gruppi. Ma l'esistenza di queste due contrapposte correnti non ha fondamento reale. Quanto al concettismo, è interessante notare come esso sia stato alimentato dalla significativa definizione che di "concetto" ha dato Francesco...

Farfalle prigioniere, ovvero La vita è sogno

Una giovane mano traccia le linee d’una farfalla. Una farfalla vera si dibatte sotto una campanella di vetro. La mano (che, ora, ha il volto d’un giovane pallido e fine) alza la campanella. L’insetto, finalmente libero, si libra e guida lo spettatore nella storia del suo alter ego, la Sposa Cadavere.              Così come Beetlejuice , The Corpse Bride (2005; regia di Tim Burton e Mike Johnson) si svolge a cavallo tra il mondo dei vivi e quello dei morti, mostrandone l’ambiguità. A partire dal fatto che il mondo dei “vivi” è intriso di tinte funeree, fra il blu e il grigio, mentre quello dei “morti” è caleidoscopico, multiforme, scoppiettante. A questi spettano la gioia, la saggezza e la passione; a quelli la noia, la decadenza, l’aridità. Fra i “vivi”, ogni cosa si svolge secondo sterili schemi; fra i “morti”, ogni sogno è possibile. Per l’appunto, di sogno si tratta, nel caso di tutti e tre i protagonisti. A Victor e V...

"Gomorra": dal libro al film

All’inizio, il buio. Poi, lentamente, sbocciano velenosi fiori di luce: lividi, violenti. Lampade abbronzanti che delineano una figura maschile, immobile espressione di forza.   Così comincia il film Gomorra, di Matteo Garrone (2008), tratto dal celeberrimo libro-inchiesta di Roberto Saviano. L’opera del giornalista prendeva avvio in un porto: un container si apriva per errore, centinaia di corpi ne cadevano. Il rimpatrio clandestino dei defunti cinesi era l’emblema del porto di Napoli come “ombelico del mondo”, dal quale simili traffici partono ed al quale approdano, da ogni angolo del pianeta. Il film di Garrone si apre, invece, in un centro benessere, dove regna un clima di soddisfazione e virile narcisismo. Proprio qui esplode la violenza: tre spari, che interrompono il benessere e, al contempo, sembrano inserirvisi naturalmente, come un’acqua carsica che affiora in un suolo perché sotto vi scorreva da prima. Il tutto sottolineato da una canzone neomelodica italian...