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Rifrazioni di donne per l’8 marzo a Manerbio



rifrazioni di donne lino trentini manerbioProprio l’8 marzo 2019, con perfetto tempismo, arriverà al Teatro Civico “M. Bortolozzi” di Manerbio lo spettacolo Rifrazioni di donne. Esso è il risultato di un laboratorio di formazione per insegnanti, coordinato da Lino Trentini. Sul palco, saliranno Angela Napolitano, Carla Ballabio, Chiara Dondelli, Daniela Primi, Erminia Lombardi, Ester Belfiore, Giacinta Telese, Loretta Battaglia, Luciana Duina, Maddalena Lollino, Maria Giovanna Dander, Rita Amadei, Vilma Bonometti.
            Il titolo allude al fenomeno per cui i raggi della luce, quando oltrepassano la superficie di separazione fra due mezzi trasparenti (es.: aria e acqua), vengono deviati rispetto al percorso originario. Esso suggerisce storie raccontate per “linee spezzate”, emozioni ed esistenze che cambiano corso, persone che si perdono e si ritrovano. Così sono le donne raccontate nello spettacolo: mostrate nelle varie sfaccettature delle loro vite, senza negare le imperfezioni - perché farlo sarebbe rinunciare a una parte della propria esperienza. “Ogni ruga tracciata sulla spaccatura del terreno è la ruga di una donna” recita la locandina on line. Le rughe, che già Anna Magnani elevava a trofeo vinto nelle battaglie esistenziali, possono così farsi sentieri: sottili, serpentini, intrecciati. In natura, del resto, non esistono linee rette. 
            Il progetto nacque nel 2016, quando l’Istituto comprensivo di Ghedi attivò il progetto Odisseo lo straniero, ospite o nemico. Estraneità, identità e racconto di sé. In esso, erano stati coinvolti scrittori, attori, docenti universitari. Mancava però uno spettacolo. Per mancanza di fondi, fu lo stesso personale scolastico ad allestirlo. L’idea piacque e divenne anche un’occasione di formazione per gli insegnanti. Il gruppo teatrale, pertanto, si consolidò e proseguì l’attività.

            Quanto a Rifrazioni di donne, esso non ha una trama unitaria. È nato dall’accostamento di singoli brani prodotti dalle insegnanti-attrici; la cornice in cui sono stati inseriti è opera di Trentini. Il filo conduttore, per l’appunto, è l’universo femminile: sogni, amori, delusioni, ferite e cicatrici e voglia di riscatto, di affermazione, di divertirsi e di stare insieme. La centralità delle figure di donna è dovuto al fatto che il gruppo teatrale, interamente in rosa, intendeva portare sulla scena l’urgenza di raccontarsi e compartecipare alla vita delle colleghe-amiche. «Sono stato a guardare e anche molto, con un certo tremore» afferma Trentini. « Ho cercato di avvicinarmi a loro, per capire e registrare. Ho suggerito, più che imposto. Ho cercato di dare un’omogeneità stilistica ai loro racconti. Come dicevo, le “cornici”, la parte iniziale e finale, sono mie. È il mio tentativo di essere specchio, di “riflettere”, di dare loro dei rimandi. Con un certa ironia e un pizzico di cattiveria».

Cosa racconteranno le Rifrazioni di donne ai manerbiesi?  Il primo quadro è un intreccio di tre testi relativi alla maternità: l’attesa, la nascita, la perdita. Si sorride e ci si stupisce, poi, con estratti di Breve storia delle donne di Jacky Fleming e R. Ciba, testo che comparirà in scena più volte.
E vicende di donne vittime di uomini, donne che si consumano nell’attesa, donne che, con Aristofane, vogliono sovvertire l’ordine maschile e sorelle che discettano dei loro progetti di vita… Una rete di esistenze che si abbracciano.

Paese Mio Manerbio, N. 141 (febbraio 2019), p. 7.


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