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Storie matte e folletti nel museo

tiziano manzini pandemonium teatro manerbio
Tiziano Manzini,
Pandemonium Teatro

La Stagione delle Fiabe 2018, a Manerbio, ha avuto inizio il 17 luglio, con “Cacciatori di maghi e alchimisti”: un incontro col dott. Ennio Ferraglio, direttore della Biblioteca Queriniana. Più leggeri e giocosi sono stati gli incontri successivi. Come il primo, sono stati organizzati nel giardino della Biblioteca Civica, grazie alla collaborazione fra il Comune e diverse associazioni locali.
            Il 24 luglio, è stata tenuta una lettura teatrale con Tiziano Manzini, della compagnia “Pandemonium Teatro”. Il titolo era: “Che storie matte che hai!” Essa introduceva il tema della Notte delle Fiabe programmata per settembre: Cappuccetto Rosso. Alla fiaba, alludevano anche i travestimenti del pianista Fabio Berteni, che ha eseguito i sottofondi delle serate. Dopo essere stato nei panni del lupo, ha indossato quelli della nonna e quelli del cacciatore. Andrea Manera accoglieva i convenuti, in costume da mago.
            Le letture di Manzini giocavano con lo schema di “Cappuccetto Rosso”, per proporne varianti… di tutti i colori.
            “Cappuccetto Bianco” era corredato da magnifiche illustrazioni… bianche. Già, perché la neve copriva ogni cosa. “Cappuccetto Rosa” faceva calare sulla storia una sdolcinata nuvola… rosa, appunto.
Dai colori agli aggettivi: cosa succederebbe, se Cappuccetto Rosso divenisse Cappuccetto… Razzo? O Rozzo? O Tonto? O Lento? O Buffo? O…? La rivisitazione in versi di Roald Dahl vede invece la bambina sparare al lupo e farsene una pelliccia. 
cristiana negroni bibliotecaria legge fiabe
Dott.ssa Cristiana Negroni,
bibliotecaria
            Il 7 agosto, a leggere storie è stata invece la dott.ssa Cristiana Negroni, bibliotecaria. Il tema era: “I folletti del Museo”. Già, perché ci sarebbero segni della presenza di folletti nel Museo Civico di Manerbio, ha detto Cristiana… Ma come riconoscerli? Occorre qualche esempio fiabesco. La lettrice ha cominciato con il famoso “Pollicino”: non viene mai chiamato folletto, ma è comunque minuscolo e astutissimo. Poi, è stata la volta de “I folletti e il calzolaio”, di cui esistono note versioni a cura dei fratelli Grimm e di H.C. Andersen. Qui, essi aiutano un bravo, ma povero calzolaio a trovare ricchi clienti, confezionando nottetempo scarpe straordinarie. Cristiana ha ricordato, però, anche i folletti come il shakespeariano Puck, di “Sogno di una notte di mezza estate” (1595 ca.): fautori di atroci dispetti, che rovesciano i boccali, fanno fallire la preparazione del burro casalingo, mescolano i sentimenti e i destini degli umani… Oppure, gli “Sgraffignoli” di “Sotto il pavimento”: un romanzo di Mary Norton (1952), da cui è stato tratto il film d’animazione giapponese “Arrietty” (2010). La loro presenza spiegherebbe la continua scomparsa di aghi, elastici, fazzoletti, uncinetti… Anche i rumori notturni, magari, come nella poesia “Chi bussa?”. Insomma: i folletti sono la personificazione dei piccoli fenomeni di “perdita di controllo” sulla realtà domestica: dalle pietanze che bruciano sui fornelli, agli oggetti che spariscono, agli improvvisi lampi di genio nel lavoro artigianale. Secondo il vocabolario Treccani on line, “folletto” è il diminutivo di “folle”: sono piccole pazzie, dimenticanze, vuoti nell’attenzione e nella conoscenza di ciò che crediamo familiare. Sono anche quotidiane paure e meraviglie di chi vive senza le sicurezze del denaro e delle tecnologie sofisticate. 
Fabio Berteni e Giambattista Marchioni biblioteca manerbio stagione delle fiabe 2018
Fabio Berteni e Giambattista Marchioni
E il Museo Civico? Cristiana ha letto, grazie a una lente, una lettera minuscola ritrovata nella Biblioteca Civica: “Volevamo informarvi che, qui, non abita nessuno. Soprattutto, non ci abitano folletti. Noi siamo folletti e ce ne intendiamo. Se sentite rumori nel museo o sparisce qualcosa, saranno topi, formiche superintelligenti o alieni, ma non folletti…” Ovviamente, dopo aver stimolato così la curiosità dei piccoli, è stata organizzata una visita guidata al museo. Al lume delle torce elettriche, sono stati scoperti angoli arredati con mobili minuscoli: un salottino, una cucina, camerette… Vietato toccare e disturbare. Ma non immaginare.

Paese Mio Manerbio, N. 136 (settembre 2018), p. 10

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