Mi permetto di condividere un gioco che mi è venuto in mente per celebrare il Dantedì in compagnia. È per gruppi numerosi (come una classe di scuola) ed è ispirato a Lupus in Tabula, con la differenza che è ambientato nella Firenze dei tempi di Dante. Immagine creata con Leonardo A.I.
Occorrente: un mazzo di carte da poker.
I giocatori devono dividersi in due squadre con un eguale numero di membri: i guelfi bianchi e i guelfi neri.
A ciascun guelfo bianco, va consegnata una carta dal seme rosso.
A ciascun guelfo nero, va consegnata una carta dal seme nero.
Alcune di queste carte corrispondono a un personaggio:
Tra i guelfi bianchi
Re di quadri: Vieri de' Cerchi, capo-fazione;
Re di cuori: l'imperatore Enrico VII, nel cui arrivo Dante sperava ardentemente;
Fante di cuori: Dante Alighieri;
Regina di cuori: Beatrice
Tra i guelfi neri
Re di picche: Corso Donati, capo-fazione;
Regina di picche: Gemma Donati;
Fante di picche: Forese Donati, oppure (se preferite) Guido Cavalcanti. È vero che quest'ultimo fu storicamente un guelfo bianco, ma Dante lo condannò all'esilio ed è per questo che (in questo gioco) potremmo metterlo nella squadra opposta a quella del Sommo Poeta;
Re di fiori: Papa Bonifacio VIII.
Durante ciascun turno, le due squadre hanno 10 secondi di tempo per scegliere un membro della squadra avversaria da eliminare. I prescelti dovranno andare "in esilio" fuori dal gioco. Se hanno una delle carte-personaggio, però, si applicano le seguenti regole:
Vieri de' Cerchi: vincono i guelfi neri, per aver eliminato il capo-fazione avversario;
Corso Donati: vincono i guelfi bianchi;
Enrico VII: i guelfi neri saltano un turno;
Dante Alighieri/Gemma Donati: entrambi i "coniugi", a sottolineare il loro legame, escono dal gioco se uno di loro viene casualmente scelto per l'esilio;
Beatrice: è l'anima beata e la salvatrice per eccellenza. Non può essere eliminata e richiama anche dall'esilio un guelfo bianco a sua scelta;
Forese Donati (o Guido Cavalcanti): andandosene in esilio, porta con sé un guelfo bianco a sua scelta. Ovviamente, se quest'ultimo ha una carta-personaggio, l'effetto della carta si attiva;
Bonifacio VIII: i guelfi bianchi saltano un turno.
Vince la squadra che esilia il capo-fazione avversario. Oppure, se avete un tempo di gioco molto limitato, vince la squadra che esilia più avversari prima dello scadere del tempo.
Questo può essere considerato anche un gioco educativo, se viene preso come spunto per riflettere sui rapporti fra Dante e i personaggi nominati, oppure per le somiglianze/differenze fra la realtà storica e il ruolo che i personaggi hanno nella finzione del gioco.
Se avete bisogno di ulteriori chiarimenti, fatemi pure domande.
Buon divertimento!
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