Alessandra Comaroli ha una formazione scientifica ed è laureata in Architettura. Ha all'attivo diverse pubblicazioni artistiche ed ha partecipato a festival e mostre, anche internazionali. Ama il collage, perché per lei è metafora di una rinascita: i pezzetti di carta colorata, tratti da materiali poveri e anonimi, si ricombinano in nuove forme. Quante volte l'arte deve ricomporre i frammenti della nostra vita e del nostro cuore? Nelle opere di Alessandra, lo vediamo materialmente. Questi fragili tasselli possono trasformarsi (ad esempio) in una torre lignea sotto un sole arancione, mentre una figura umana solitaria sembra attendere il tramonto. Oppure, diventano una maestosa balena blu, o una delicata e aerea figura femminile. In uno scenario urbano contemporaneo, un bambino si gode una bibita vicino a un distributore, all'ombra di alcune fronde che spuntano fra gli edifici. In uno scenario più antiquato e rurale, vediamo alcune bambine nell'ombroso vano di una porta. Una fila di ballerine viene accostata a una fila di vele, accomunate a loro dal candore e dalla leggerezza. Ballerine, bambine e fiori ricorrono anche in altri collage, a volte venati dalla malinconia o dalla solitudine. Altre composizioni hanno un carattere surreale: una figura infantile con un fiore di camomilla al posto della testa è accostata a quella che sembra una gabbia destinata a sorreggere un'ampia gonna: la gabbia è per quella strana e sottile figura umano-floreale?
Ancora più curioso è il collage
scelto come immagine di locandina: uno spruzzo di colori gettato sui profili di
alcuni grattacieli. Cos'è una città senza le tinte dei sogni che suscita, del
resto?
Vivacissimi o tendenti al seppia
che siano, i "Frammenti" di Alessandra mostrano quali mondi può
intravedere la mente umana dietro alcuni ritagli. In essi, c'è tutto lo stupore
della poesia che apre le vie del possibile... e dell'impossibile.
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