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Kung Fu nel parco

Accompagnare i bambini al parco giochi, d’estate, è un classico. Decisamente meno consueto è vederli praticare mosse di Kung Fu. Questa è l’idea (e la pratica) di William Vitti, maestro della scuola d’arti marziali “Lushaolong”
kung fu bambini
Bambini e bambine
alle prese con il Kung Fu.
            Nei mesi più caldi, chiudono le palestre che ospitano abitualmente i suoi corsi. Ma questa non è una buona ragione per metter da parte l’arte imparata. Perciò, dal 12 giugno al 28 luglio 2017, William si è reso disponibile al Parco Paolo VI di Manerbio, per passare qualche ora mattutina (al lunedì, al mercoledì e al venerdì) coi bambini affidatigli dai loro genitori.
            Là, ai piccoli sono state proposte attività motorie sotto forma di gioco: percorsi misti con coni, cerchi e ostacoli; mini-prove di canestro nei coni. I suddetti percorsi prevedevano anche “tappe” in cui i bambini dovevano eseguire alcuni fondamentali di Kung Fu: calci, pugni, parate, colpi di mano.
            Questo, naturalmente, era solo l’inizio. Le mattinate con William comprendevano anche “assaggi” di Kung Fu vero e proprio. Una volta assimilate le basi, i piccoli (forse) futuri allievi erano invitati anche a inventare “forme”: successioni di mosse senza soluzione di continuità. Superfluo dire che gli esercizi non comprendevano né contatto fisico, né pericoli.
            Non si trattava, ovviamente, di trasformarli in piccoli Bruce Lee. L’intento di William, oltre a quello di farli divertire, era stimolare le loro capacità psico-motorie e l’aggregazione fra coetanei. Può darsi che, fra i partecipanti al Camp, ci siano davvero futuri maestri e future maestre di arti marziali. Ma questo potrà essere chiarito solo dal tempo.

Paese Mio Manerbio, N. 123 (agosto 2017), p. 11.       

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