Passa ai contenuti principali

La nipote del diavolo - III, 2

Parte III: Colloqui



2.

Mentre si avviava, come faceva da anni, verso la casa di Irene Serra, Amedeo notò qualcosa di simile a nubi bianco-rosate salire dal suo giardinetto. Ciliegi carichi di fiori. Il giovane sorrise fra sé, al pensiero di quell’austera maestra di spada così innamorata delle grazie naturali. 

Lui aveva decisamente altri pensieri, in quel periodo. Dopo la laurea in Medicina, aveva cominciato a esercitare la professione di ostetrico e la sua mansione di responsabilità – unita alla giovane età – lo rendeva spesso nervoso. Nilde, invece, era reduce dalla laurea magistrale in Lettere antiche.
            Suonò il campanello e gli rispose, regolarmente, la voce della sua fidanzata. Ma la figura che gli venne incontro nell’ombra serale, lungo il vialetto, lo rese stupefatto.
Era lei, certo. Tuttavia, la sua figura flessuosa e dagli abiti scuri irradiava un atteggiamento che non le aveva mai visto. Una serenità e una chiarezza di sguardo che parevano pervadere il suo passo leggero e regolare. Il suo volto guardava con distacco e, allo stesso tempo, ogni cosa poteva dirsi compresa in esso – come negli occhi della Minerva in gesso, in quella biblioteca dove Amedeo aveva vissuto le proprie peggiori angosce e le più profonde ebbrezze.
Le braccia di Nilde lo strinsero, forti, ma senza foga. Mentre lui le carezzava la schiena, la ragazza gli rivolse un limpido sussurro: «Sarà presto. La prossima luna piena… sarà l’ultima per mio zio o per me».

[Continua]

Pubblicato sul quotidiano on line Uqbar Love (14 luglio 2016).


Commenti

Post popolari in questo blog

Letteratura spagnola del XVII secolo

Il Seicento è, anche per la Spagna, il secolo del Barocco. Tipici della letteratura dell'epoca sono il "culteranesimo" (predilezione per termini preziosi e difficili) e il "concettismo" (ricerca di figure retoriche che accostino elementi assai diversi fra loro, suscitando stupore e meraviglia nel lettore). Per liberare il Barocco dall'accusa di artificiosità, si è cercato di distinguere una corrente "culterana", letterariamente corrotta e di contenuti anche immorali, da una corrente "concettista", nutrita dalla grande tradizione intellettuale e morale spagnola. E' vero che il Barocco spagnolo vede, al proprio interno, vivaci polemiche fra autori (come Luis de Gòngora e Francisco de Quevedo) e gruppi. Ma l'esistenza di queste due contrapposte correnti non ha fondamento reale. Quanto al concettismo, è interessante notare come esso sia stato alimentato dalla significativa definizione che di "concetto" ha dato Francesco...

Farfalle prigioniere, ovvero La vita è sogno

Una giovane mano traccia le linee d’una farfalla. Una farfalla vera si dibatte sotto una campanella di vetro. La mano (che, ora, ha il volto d’un giovane pallido e fine) alza la campanella. L’insetto, finalmente libero, si libra e guida lo spettatore nella storia del suo alter ego, la Sposa Cadavere.              Così come Beetlejuice , The Corpse Bride (2005; regia di Tim Burton e Mike Johnson) si svolge a cavallo tra il mondo dei vivi e quello dei morti, mostrandone l’ambiguità. A partire dal fatto che il mondo dei “vivi” è intriso di tinte funeree, fra il blu e il grigio, mentre quello dei “morti” è caleidoscopico, multiforme, scoppiettante. A questi spettano la gioia, la saggezza e la passione; a quelli la noia, la decadenza, l’aridità. Fra i “vivi”, ogni cosa si svolge secondo sterili schemi; fra i “morti”, ogni sogno è possibile. Per l’appunto, di sogno si tratta, nel caso di tutti e tre i protagonisti. A Victor e V...

"Gomorra": dal libro al film

All’inizio, il buio. Poi, lentamente, sbocciano velenosi fiori di luce: lividi, violenti. Lampade abbronzanti che delineano una figura maschile, immobile espressione di forza.   Così comincia il film Gomorra, di Matteo Garrone (2008), tratto dal celeberrimo libro-inchiesta di Roberto Saviano. L’opera del giornalista prendeva avvio in un porto: un container si apriva per errore, centinaia di corpi ne cadevano. Il rimpatrio clandestino dei defunti cinesi era l’emblema del porto di Napoli come “ombelico del mondo”, dal quale simili traffici partono ed al quale approdano, da ogni angolo del pianeta. Il film di Garrone si apre, invece, in un centro benessere, dove regna un clima di soddisfazione e virile narcisismo. Proprio qui esplode la violenza: tre spari, che interrompono il benessere e, al contempo, sembrano inserirvisi naturalmente, come un’acqua carsica che affiora in un suolo perché sotto vi scorreva da prima. Il tutto sottolineato da una canzone neomelodica italian...