La lettura
del Faust di J. W. Goethe mi fu
consigliata circa dieci anni or sono da un amico. Attesi d’imparare a masticare
un po’ di tedesco –fatica tanto immane quanto pressoché vana- per poterlo
leggere con testo originale a fronte. Senza traduzione, non avrei capito un
granché; però, suonava bene.
Tra l’altro, nel frattempo, era
anche giunta al punto di cottura la mia vocazione alla Goliardia. Perciò,
leggendo il Faust, sono andata in
brodo di giuggiole, davanti agli spaccati di vita studentesca. L’episodio della
taverna di Auerbach (vv. 2073 ss), per esempio, è una chicca e mi ha fatto
capire molte cose: che ho ancora tanto da imparare, giusto per dirne una. Il
suddetto brodo di giuggiole ha sobbollito ulteriormente, davanti a espressioni
gergali come Herr Bruder, “signor
fratello” (v. 829) e Philisterhaft, “impaccio
filisteo” (v. 6802), che non mi sarebbero risultate altrettanto familiari, un
decennio fa.
Sicché, qualche malsana domanda ha
cominciato a germinare nella mia mente: e
se Faust fosse stato non un famoso professore, ma un collegiale pavese? E se le
sue notti di meraviglie fossero state dedicate a esplorare la vita
universitaria della sua città? E se il tutto fosse stato dovutamente
dissacrante e licenzioso?
Devo dire
che il buon J.W.G. mi ha alquanto facilitato il compito, dato il ghigno
sardonico che ha più volte sotteso ai propri versi. Di mio ci sono l’esperienza
studentesca a Pavia, la mente malata e la voglia di divertirmi. Faust è
diventato Caust, in riferimento al contenuto caustico di questa commedia –anzi, tragedia goliardica. Volendo, si
può vedere nel nome anche una consonanza con “casto”: in quale senso, si vedrà.
La sua… iniziazione è affidata a un gruppo di favolosi studenti in feluca. (Non ad un autentico Ordine
goliardico, per evitare incidenti diplomatici e riferimenti casuali. Del resto, una goliarda processata e
battezzata –al contrario di Gretel- difficilmente farebbe ai fratelli uno shampoo come quello di cui
si legge nella presente pièce).
Detto questo, non mi resta che
augurarvi di sollazzarvi come mi sono sollazzata io scrivendo. Ma se in vece fossimo riusciti ad annoiarvi,
credete che non s’è fatto apposta.
Il testo
del Caust è scaricabile gratuitamente
da qui.
salve complimenti per il blog, volevo segnalare se possibile il mio ebook ...SENZA NOME NE LUOGO
RispondiEliminagoliardico e gotico e un pò horror..
Grazie mille, Gaspare! :D Do subito un'occhiata...
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