Voi che, poi, pretendete rispetto per ogni cosa che voi facciate –anche per ciò che parrebbe una franca sciocchezza.
Ebbene, la “buffoneria” è lo strumento che ci è concesso per dissezionare questo mondo –nostro, ma soprattutto vostro- e aprirlo, scomporlo, ricomporlo. In una parola: analizzarlo. I nostri sberleffi sono il lasciapassare per accedere alle camere oscure cui fa la guardia il “politicamente corretto”: quello che, in Italia, non è un galateo linguistico atto al dialogo fecondo, ma un’endemica censura che vieta di batter la lingua sul dente che duole. Cosicché i denti malati restano a far marcire tutta la bocca.
Facciamo ridere come fa ridere quel Matto che accompagna la tragedia di re Lear: guizzo di sincerità fra gli intrighi delle “persone serie”.
Che c’importa di voi che votate? Con tutta la vostra foga nelle chiacchiere sapute, non riuscite a migliorare alcunché di consistente. E –questo sì è esilarante!- vi sentite utili, anzi, impegnati. Fareste meglio a godervi un bicchiere con noi: avreste almeno un istante di vita non sprecato in lacrime di sabbia.
Quando aveste sbottonato un poco del vostro sussiego, potremmo perfino snocciolarvi qualche segreto: di quelli che restano tali solo perché, pur trovandosi in mezzo alla strada, non vengono raccolti. Per esempio: val più un po’ di faccia tosta che una buona posizione. Oppure: le informazioni sono armi. E non sono mai “neutre”.
Un altro nostro “arcano” è questo: fra noi, a condurre le danze sono l’Intelligenza e l’Audacia. Con queste due signore, è impossibile barare. La partita consiste in continue torsioni dell’arguzia, che, come l’ippogrifo, ci portano su quella Luna da cui si vede The Dark Side of Earth. Questa è la sorpresa: ogni insegna, carica e titolo di questo mondo non è altro che un gioco. Come il nostro.
Siamo uova covate in una linea d’ombra. Quando l’avremo oltrepassata, nelle nostre prime piume, non ci riconoscerete più.
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