Passa ai contenuti principali

Per tre giorni, Noi con Voi

due signore in abiti anni '60
Due signore in abiti anni '60.
Con l’estate, è arrivata la festa delle associazioni manerbiesi, riunite nella rete “Noi con Voi”. Dal 9 all’11 giugno 2017, lo Stadio Comunale è stato animato da bar, cucina, bancarelle, sport e musica: dalla Rinascita Manerbiese, insomma. Sottofondo e commenti sono stati a cura di Radio Vera e Radio Bruno. I bimbi erano allettati dagli abituali giochi gonfiabili. La cucina era sempre attiva dalle 19:00, col tradizionale “pa e salamìna”, polenta, casoncelli e molto altro.
            L’inizio è stato segnato dal Trofeo ABIO (Associazione per il Bambino In Ospedale): una gara di corsa per allievi della scuola primaria. I vincitori, in ordine crescente di piazzamento, sono stati: Luca Capelli, Chris Mihancea, Giorgio Boninsegna, Robert Stefanescu e Hamza Irid per la categoria maschile; Annamaria Ami, Giulia Zambotti, Sara Antonini, Annalisa Montani e Ludovica Cividati per quella femminile. 
partenza 6 miglia
La partenza delle "6 Miglia".
            In seguito, è stata la volta della “6 Miglia”: stavolta, è toccato agli adulti sfidarsi. Erano assistiti da ciclisti, dall’Associazione Nazionale Carabinieri e dalla Polizia locale. Sul podio maschile, sono saliti: Ciro Boriello (3°); Alberto Migliorati (2°); Alessandro Guana (1°). Su quello femminile: Miriam Toniolo (3^); Lara Lancini (2^); Federica Pezzali (1^). Così si sono classificati invece i gruppi: 1) AV Sporting; 2) Straleno; 3) Brescia Marathon; 4) Over Pontevico; 5) La Spiaggia; 6) Pralboino. Un premio speciale si è aggiudicata la piccola Anna, in attesa di poter gareggiare da adulta. Nel frattempo, si svolgeva anche la finale del 2° Trofeo “Minervium Cup”, torneo di calcio a 5 giocatori. Si sono tenuti gli incontri Hellas Luigini VS Selva 70 e Pezzi Sani VS Gnavi della Cumpa. Hanno vinto il Trofeo gli Hellas Luigini, arrivando ai rigori contro gli Gnavi della Cumpa. La prima serata si è conclusa a ritmo di salsa, bachata e cha-cha-cha con gli allievi della scuola di ballo “Zero in Condotta”. Si sono fatti notare una coppia di giovanissimi e un gruppo di ragazze adolescenti, le “Lady Zic”. 
scuola di ballo zero in condotta
La scuola di ballo "Zero in Condotta".
            Il 10 giugno è stato dedicato alle atmosfere degli anni ’50 e ’60. Lo stadio è stato animato da bikers in sella alle loro Harley Davidson; era presente il Vespa Club, nonché alcune auto dell’epoca suddetta. Questa serata è stata anche la più ricca di stand e bancarelle: un chiosco di birre; un tiro a segno; zucchero filato; un’officina per motociclette; un fotografo; un barbiere; una parrucchiera; un’estetista; venditori di vestiti e borse (anche fatte a mano); un ragazzo indiano che proponeva coloratissimi foulard, tessuti “double face” e broccati. Singolare era una bancarella di oggettistica rock e goth. Proprio dal rock ‘n roll è stata coronata la serata, con le note dal vivo dei Jhonny Boy e alcune coppie scatenate sulla pista da ballo.
            Il pomeriggio dell’11 giugno è cominciato con la Gimkana dei bambini: uno slalom in bicicletta. Questi i risultati: per la 1^ elementare, Jacopo Gasparotti (3°), Pietro Miglioli (2°) ed Emanuele Cominelli (1°); per la 2^, Robert Borcan (3°), Carlo Pedrioni (2°) e Luca Bonventre (1°); per la 3^, Arman Kladusak (3°), Filippo Foti (2°) e Nicola Rivetti (1°); per la 4^, Andrea Pedrioni (3°), Michela Girelli (2^) e Luca Capelli (1°); per la 5^, Sergio Ponzoni (3°), Hamza Irid (2°) e Chris Mihancea (1°). Il miglior record di velocità in assoluto è risultato quello di Rivetti.
            La conclusione della serata è stata condotta sulla cresta dell’Onda Nomade, gruppo che costituisce un omaggio ai Nomadi - e ad Augusto Daolio in particolare. Quel che si dice “finire in bellezza”. E in emozione.

Paese Mio Manerbio, N. 122 (luglio 2017), p. 7.

Commenti

Post popolari in questo blog

Letteratura spagnola del XVII secolo

Il Seicento è, anche per la Spagna, il secolo del Barocco. Tipici della letteratura dell'epoca sono il "culteranesimo" (predilezione per termini preziosi e difficili) e il "concettismo" (ricerca di figure retoriche che accostino elementi assai diversi fra loro, suscitando stupore e meraviglia nel lettore). Per liberare il Barocco dall'accusa di artificiosità, si è cercato di distinguere una corrente "culterana", letterariamente corrotta e di contenuti anche immorali, da una corrente "concettista", nutrita dalla grande tradizione intellettuale e morale spagnola. E' vero che il Barocco spagnolo vede, al proprio interno, vivaci polemiche fra autori (come Luis de Gòngora e Francisco de Quevedo) e gruppi. Ma l'esistenza di queste due contrapposte correnti non ha fondamento reale. Quanto al concettismo, è interessante notare come esso sia stato alimentato dalla significativa definizione che di "concetto" ha dato Francesco...

Farfalle prigioniere, ovvero La vita è sogno

Una giovane mano traccia le linee d’una farfalla. Una farfalla vera si dibatte sotto una campanella di vetro. La mano (che, ora, ha il volto d’un giovane pallido e fine) alza la campanella. L’insetto, finalmente libero, si libra e guida lo spettatore nella storia del suo alter ego, la Sposa Cadavere.              Così come Beetlejuice , The Corpse Bride (2005; regia di Tim Burton e Mike Johnson) si svolge a cavallo tra il mondo dei vivi e quello dei morti, mostrandone l’ambiguità. A partire dal fatto che il mondo dei “vivi” è intriso di tinte funeree, fra il blu e il grigio, mentre quello dei “morti” è caleidoscopico, multiforme, scoppiettante. A questi spettano la gioia, la saggezza e la passione; a quelli la noia, la decadenza, l’aridità. Fra i “vivi”, ogni cosa si svolge secondo sterili schemi; fra i “morti”, ogni sogno è possibile. Per l’appunto, di sogno si tratta, nel caso di tutti e tre i protagonisti. A Victor e V...

"Gomorra": dal libro al film

All’inizio, il buio. Poi, lentamente, sbocciano velenosi fiori di luce: lividi, violenti. Lampade abbronzanti che delineano una figura maschile, immobile espressione di forza.   Così comincia il film Gomorra, di Matteo Garrone (2008), tratto dal celeberrimo libro-inchiesta di Roberto Saviano. L’opera del giornalista prendeva avvio in un porto: un container si apriva per errore, centinaia di corpi ne cadevano. Il rimpatrio clandestino dei defunti cinesi era l’emblema del porto di Napoli come “ombelico del mondo”, dal quale simili traffici partono ed al quale approdano, da ogni angolo del pianeta. Il film di Garrone si apre, invece, in un centro benessere, dove regna un clima di soddisfazione e virile narcisismo. Proprio qui esplode la violenza: tre spari, che interrompono il benessere e, al contempo, sembrano inserirvisi naturalmente, come un’acqua carsica che affiora in un suolo perché sotto vi scorreva da prima. Il tutto sottolineato da una canzone neomelodica italian...